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Didattica
INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
La corrente elettrica, percorrendo i circuiti, produce fenomeni magnetici e fenomeni termici (riscaldamento per effetto Joule).L'interruttore magnetotermico, come si evince dal nome, racchiude due sganciatori: uno magnetico e uno termico.La parte magnetica, con intervento istantaneo, apre i contatti a causa di un rapido e consistente aumento della corrente, ben oltre il limite consentito. Questa situazione è tipica del cortocircuito.La parte termica, con intervento non istantaneo, apre i contatti per sovraccarico ovvero quando assorbiamo più corrente del consentito: il sensore all'interno dell'interruttore si riscalda e provoca lo scatto.
L'interruttore magnetotermico protegge dal cortocircuito e dal sovraccarico.
L'interruttore è caratterizzato dalla tensione nominale, cioè dalla tensione del suo normale utilizzo (assegnata dal costruttore). Per i circuiti domestici è di 230 volt. La sua corrente nominale (In) è invece quella che può circolare senza problemi a una certa temperatura ambiente (indicata sulla targa se diversa da 30°C).
Le correnti nominali in uso hanno i seguenti valori espressi in ampere:
6-10-16-20-25-32-40-50-63-80-100-125
Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito:
Tipo | LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO | |
B | 3In --- 5In | |
C | 5In --- 10In | |
D | 10In --- 20In |
In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.